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giovedì 9 aprile 2015

Dolmen??? no...ciabattine!


Buongiorno....passata bene la Pasqua?  O di corsa come sempre?? Io di corsa....anche complice il piccolo aiuto di manovalanza per Vale e Davide per il nuovo studio, che ha impegnato più o meno tutta la famiglia....guardatelo comunque...bellissimo vero???
Adesso ricominciamo a cucinare.......come avevo anticipato su fb tempo fa, vi posto la ricetta perfetta secondo me, per delle ciabattine finalmente degne di un fornaio!!
Grazie alla bravissima  Rita Pisanu ho provato, insieme a un sacco di altre persone, la sua ricetta per delle ciabattine favolose, che ormai sono state adottate come pane quotidiano!

Ingredienti 1 impasto:
100 gr lievito madre ( solido o liquido, poco cambia)
200 gr manitoba
200 gr acqua

La sera prima (o la mattina presto) impastate gli ingredienti per 5 minuti e mettete a lievitare coperto a temp ambiente per circa 8/10 ore.

Ingredienti 2 impasto:
1 impasto
600 gr farina (metà manitoba , metà...quella che volete, io farina 1)
420 gr acqua
2 cucchiaini di sale
1,1/2 di malto (o miele)

Cominciate a Impastare brevemente il primo impasto, poi aggiungete poco alla volta la farina e l'acqua, tenendone da parte un dito. Impastate a media velocità fino a che l'impasto sia abbastanza liscio. Spegnete la macchina e lasciate riposare 15 minuti. 
Riprendete a Impastare aggiungendo poco alla volta l'acqua rimasta nella quale avrete sciolto il sale e il malto. Far assorbire bene, poi aumentare un pò la velocità e Impastare fino a raggiungere l'incordatura e un impasto liscio e lucido.


L'impasto sarà piuttosto morbido, ma va bene così.
Trasferite l'impasto coperto in forno con lampadina accesa e fate lievitare un'oretta (io due). 
Rovesciate a questo punto l'impasto su una spianatoia ben infarinata di semola e spolverate bene anche l'impasto.  Con una spatola, tagliate con decisione delle porzioni di pasta e adagiate le sulla teglia del forno anch'essa spolverata di farina (oppure mettete la carta da forno). Tenete il taglio verso l'alto. 
Coprite con un panno e lasciate riposare un'altra ora.



Accendete il forno a 250 gradi statico e posizionate sul fondo una ciotola con dell'acqua per fare vapore. Infornate per circa 25/30 minuti spruzzando dell'acqua ogni tanto con un vaporizzatore.  Toglietele quando saranno ben dorate.
Le ciabattine sono buonissime, leggere e morbide anche il giorno dopo. Io le congedo sempre e sono perfette scongelate  in forno. Fatene scorta!!



NB. La quantità dell'acqua dipende, come sempre dell'assorbimento della farina. L'impasto é molto morbido, ma se lo é al punto da non riuscire ad incordare,  aggiungete un paio di cucchiai di farina in più.  A me é capitato.

lunedì 2 febbraio 2015

Crakers con lievito madre con labne e fichi


Ricetta che nasce da una sovrabbondanza di licoli (lievito in coltura liquida) e dalla voglia di trovare finalmente una ricetta che funzioni per dei crakers che non siano solo sani e fatti in casa, ma buoni e croccanti e friabili!! Forse ce l'ho fatta!! Non che fosse così difficile....ma ho provato tante proporzioni tra farine, lievito, semini vari....tutte buone, ma sempre un pò durette. Questa ricetta, complice sicuramente anche la pasta molto sottile, è semplice e da dei crakers croccanti ma non duri, quasi sfogliati. Quindi....lascio a voi giudicare. Io li ho abbinati a del labne (yogurt colato, l'avete mai fatto?) con fichi caramellati.


 Ingredienti:
200g lievito liquido ( lievito madre liquido)
100g farina 0
100g farina 1
30g olio extravergine
40g acqua ( regolatevi a seconda dell'assorbimento della farina)
10g di sale
semini vari se volete, e olio evo per pennellarli

Impastate tutti gli ingredienti a mano, ci vorranno 5 minuti, aggiungendo l'acqua fino ad avere un composto morbido ma non appiccicoso. Lavoratela per qualche minuto perché sia ben liscia e morbida. Chiudetela sotto una ciotola e lasciatela riposare un'oretta. Stendetela con un mattarello più che potete, poi se l'avete aiutatevi con una macchinetta per la pasta, facendo passare delle strisce fino allo spessore desiderato (io la penultima tacca). Posate le strisce su carta da forno nelle teglie e tagliatele con una rotella per pizza o ravioli in modo regolare o no...in rettangoli. Pennellate leggermente di olio e se volete distribuite un pizzico di sale o dei semini. In questo caso dovrete premerli per farli aderire, se no si staccheranno tutti in cottura.Volendo i semini si possono mettere nell'impasto, ma poi bisognerà tirare la pasta a mano e non con la macchinetta.
Mettete in forno caldissimo ( 200° o 180° se ventilato) fino a doratura. Se usate il ventilato, teneteli d'occhio perché doreranno molto in fretta.
Si conservano molto croccanti due o tre giorni se ben chiusi.



venerdì 21 marzo 2014

Spighette di grano duro di Roberto Potito

 
Le avevo viste un annetto fa.....ma erano troppo belle per tentare di farle.
Sono ancora troppo belle, le sue !!
 


Le mie sono buone, ma la forma......lasciamo perdere! Ne ho di strada da fare...
Seeembra facile......ma i tagli fatti con la lametta le hanno devastate queste povere spighe....basta che diate un'occhiata alla foto più giù....
Ma mi applicherò. Ho già il lievito madre pronto che mi sta chiamando dalla cucina per un nuovo impasto, e la semola Senatore Cappelli che cerca di farsi notare in mezzo a tutte le altre buste...domani le rifaccio, sono troppo buone! Croccanti fuori e soffici dentro, soffici anche il giorno dopo.


Ingredienti:

700 gr di semola di grano duro rimacinata ( la migliore che trovate)
370 gr di lievito madre ben maturo ( lievito madre liquido)
380 gr di acqua a temperatura ambiente ( io ne ho avanzata un goccio, sarà stata 10 gr)
5 cucchiai di olio extravergine
2 cucchiaini rasi di sale fino marino ( la prox volta ne metto 1/2 cucchiaino in più)

Io ho usato l'impastatrice, ma lavorando energicamente l'impasto si può fare anche a mano.
Incorporare il lievito madre alla semola, incorporare l'acqua poco a poco, poi l'olio e infine il sale.
Lavorare l'impasto energicamente per una decina di minuti, fino ad averlo sodo ed elastico.
Al termine, metterlo in una ciotola coperto e unto di olio e farlo lievitare fino al raddoppio ( a me ci sono volute quasi 6 ore). Riprendere l'impasto e dividerlo in 6 pezzi. Allungare ogni pezzo in una striscia di circa 5 cm per 40. Ungere tutto il rettangolo e ripiegarlo in tre parti sovrapponendolo tipo tovagliolo.

 
E qui viene il bello: tagliare con una lametta o un cutter il panetto rettangolare ottenuto, tagliando prima lo strato superficiale poi quelli sotto, cercando di dare una forma a spighetta :-)
A dire la verità Roberto Potito dice anche di tagliare i rettangoli per dare una forma oblunga, ma io non l'ho fatto, mi spiaceva un po'.
.....in realtà avrei avuto bisogno di vedere qualche immagine, anche per capire se l'impasto deve essere proprio così morbido: i tagli si aprono molto e poi lievitando ancora la forma non rimane definita...
Comunque: fatto questo, spennellare ancora i panini e lasciar lievitare fino al raddoppio

 
 
Infornare  a 250 gradi statico per 10 minuti e poi circa 20 a 180° o comunque fino a doratura.
 
I panini sono buonissimi, anche il giorno dopo se li conservate in un sacchetto. Sono perfetti anche congelati e poi scaldati in forno.
Il mio lievito madre poi è stupendo, nemmeno un lieve sentore di acidità, sono molto contenta!
 


martedì 26 novembre 2013

Panini all'olio (dello zio Piero)


Ecco qua! L'avevo promesso che li avrei fatti subito.....
Li avevo visti ieri da Lui e non ho aspettato neanche un secondo: non ero ancora uscita di casa perciò ho messo in azione il mio LM liquido ( licoli) e stamattina sempre prima di uscire, li ho fatti cuocere! Già, chi mi conosce sa che non esco prestissimo se non ho appuntamenti e devo andare in studio...però insomma, alle 8 erano in forno, alle 8,30 sfornati!
Devo dire che per colpa del mio bellissimissimo cane Truffe, ieri ho sbagliato e per badare che lui non mi rubasse niente dal piano della cucina, mi sono distratta e ho messo più uovo di quello che era previsto, così ho poi dovuto aumentare la dose della farina perchè l'impasto era troppo morbido. Forse per questo la crosticina è venuta un pò troppo duretta.....comunque la prossima volta metto anche una vaschetta di acqua nel forno per assottigliare la crosta. 

Ingredienti: (metto direttamente la mezza dose che ho fatto io, senza nessuna modifica dalla ricetta originale dello Zio Piero.)

200g di licoli
500g di farina 0
215g di acqua
40g di olio evo
7g di sale ( adesso ne metterei un filino di più)
1/2 uovo ( io ho sbagliato e l'ho messo intero!)

La tabella che mette lui è utilissima, andatela a vedere.
Unite e mescolate energicamente il licoli con 215g di acqua e 215g di farina. Coprite e  lasciatelo almeno 8 ore, se fa freddino, coprite la marmitta con un golfino :-)
Dopo queste 8 ore, unite gli altri ingredienti, impastate e lasciate riposare altre 2 orette.
Passato anche questo tempo, formate i panini ( a me ne sono venuti 10). Sempre dallo Zio Piero un filmato utilissimo su come formare i panini.
Coprite con un panno e lasciate lievitare tutta la notte. Il mattino dovreste trovare i panini raddoppiati. 
Spennellateli di olio e infornateli a 240° per 10 minuti, poi abbassate a 200° e portate a cottura ( per me altri 20 minuti). Lasciateli raffreddare prima di sbranarli!!!!!
Ora penso a come fare quelli al latte.........
Ciao 



lunedì 18 novembre 2013

Taralli con semola rimacinata di Mangiare Matera



Io adoro i taralli, soprattutto quelli piccantini...sono da sgranocchiare in qualsiasi momento del giorno e recentemente li ho anche accompagnati ad una zuppa!!
Normalmente i taralli sono fatti con farina di grano tenero, ma dovendo pensare ad una ricetta per il Contest proposto da Mangiare Matera e quindi avendo a disposizione una Semola Rimacinata di questa qualità, la Senatore Cappelli, non ho resistito alla tentazione provare a farli. Un profumo ed un sapore spettacolari.

Ingredienti:
500 g di Semola rimacinata Mangiare Matera
200 g di lievito madre liquido rinfrescato il giorno prima
120 g di olio evo
120 g di vino
80 g di acqua circa (dipende dalla farina)
50 g di pecorino grattugiato
100 g di mandorle tritate
peperoncino secondo gusto
20 g di sale

Sciogliere il sale nell'acqua. Impastare il lievito madre con la farina e aggiungere piano piano il vino, poi l'olio e aggiungere il pecorino e infine l'acqua. Unire le mandorle e il peperoncino. Cercare di ottenere un composto morbido ma non appiccicoso, quindi aggiungete tanta acqua quanta ne richiede la farina usata.
Fate un salsicciotto e fatelo riposare un paio d'ore. Non lieviterà, non più di tanto almeno,  ma va bene così, i taralli non sono lievitati in genere. Al termine del riposo, tagliare delle fettine di mezzo centimetro e fare dei cordoncini che avvolgerete su se stessi o comunque nella forma che vi piace di più. C'è anche chi fa dei semplici anellini o delle treccine e chi decora con le mandorle, ma in questo caso sono già all'interno.
Disporli su una teglia e pennellarlo con poco olio evo. Infornare a 200° per 15 minuti, poi passare al ventilato per altri 15 abbassando a 180°.
Una volta freddi conservarli in scatola ermetica.

NB. Non avendo usato lo strutto, saranno meno friabili, ma comunque di una croccantezza ed un sapore squisiti.

Con questa ricetta partecipiamo al Contest di Mangiare Matera




sabato 18 maggio 2013

Grissini stirati di farro con Lievito madre


Questi grissini sono buonissimi!! Certo iniziare così un post è quasi imbarazzante....però sono così contenta di quanto uso il lievito liquido....!!
In realtà l'altro giorno l'avevo rinfrescato ma l'ho tenuto tutto, senza usare l'eccedenza e senza dividere in due barattoli, così nel giro di un giorno in frigorifero, il barattolo stava praticamente esplodendo!
Così ho miscelato due pani da fare senza impasto e con il resto ho provato a fare questi grissini.
I grissini stirati Torinesi li avevo visti ( e fatti) su Viva la focaccia, buoni come al solito, così ho provato una mia versione improvvisata. Li ripeto anche domani e siccome sono anche belli, li porterò ad un pranzo come un bouquet di fiori!

Ingredienti:
200 g LM liquido ( all' 80%,  lo trovate qui)
200 g farina di farro
150 g di manitoba
250 ml di acqua 200 ml (scusate)
1 cc di sale
Semola di grano ( io ho usato proprio il semolino) per spolverare

....mi sono accorta che non ho messo né olio né strutto, niente. Però sono buonissimi e leggeri.
Se volete, aggiungetelo, però aggiungete ancora un pò di farina. In ogni caso, l'impasto sarà gestibile, ma abbastanza morbido.
Ho tolto il LM dal frigo qualche ora prima, ma non l'ho rinfrescato, avendolo fatto il giorno prima.
Sciogliere 200 g di lievito nell'acqua, aggiungere le due farine mescolando e infine il sale, impastando brevemente con le mani perchè l'impasto sarà più consistente di quello del pane senza impasto. Ho lasciato riposare circa tre ore, e l'impasto aveva delle belle bolle, era aumentato, ma non raddoppiato. Ho steso la pasta sul piano di lavoro ben infarinato, l'ho stesa con le dita in un rettangolo che poi ho piegato in tre, ho coperto con pellicola e ho lasciato riposare un'altra ora.
Con la spatola di metallo ho tagliato delle strisce di 1,5/2cm che ho passato nella semola e poi tirato delicatamente e depositato su una teglia coperta di carta da forno.


Ho infornato una teglia per volta ( ne ho fatte tre) per 18/20 minuti a 180°, ventilato.
Ecco il risultato. 
Se avanzano,si possono congelare e scongelare poi velocemente, solo con la funzione grill ventilata per ridare loro croccantezza,




giovedì 25 aprile 2013

Ciabatta con Lievito Madre


L'ho detto che ho iniziato con gusto a fare un sacco di esperimenti sul pane. Ho iniziato con cose semplici, m'intimorisce un pò il LM.....e m'intimorisce anche il pane. E' come se fosse una cosa sacra, è di fatto una cosa sacra e di conseguenza un vero peccato farla venire male. E' la base di tutti i lievitati, del cibo in generale e merita un grandissimo rispetto. E mi emoziona vederlo lievitare bene e poi con gioia ne taglio la prima fetta, trattenendo un attimo il respiro per vedere se l'interno è ben alveolato.....beh, lo so che mi capite! Se poi c'è una fetta di salame nei dintorni.......
Comunque, siccome finalmente, dopo la Veneziana, ho preso confidenza con il mio LM, di nome Artù, d'ora in poi vedrete su questi schermi, tanti pani e panini e lievitati in generale, perchè ho intenzione di migliorare davvero.

Comincio con una preparazione semplicissima, vista sul mitico "Viva la Focaccia".
E' praticamente lo stesso procedimento del pane senza impasto, ma naturalmente la cosa per me interessante era l'uso del LM, qui in versione liquida.
( per trasformare il mio LM in versione liquida, l'ho rinfrescato un paio di volte con la proporzione 100g LM + 100g acqua + 100g farina, poi se lo volete mantenere, la proporzione diventerà 100gLM + 80g acqua +100g farina)

Ingredienti:

400 g farina 00 ( io ho usato la 0)
300 g acqua
250 g lievito naturale liquido
12 g sale

Rinfrescare il lievito un paio di volte. Quando raddoppia in 3 o 4 ore è pronto.
Scioglietelo nell'acqua a temp. ambiente in un grande contenitore (xchè l'impasto dovrà triplicare).
Mettere circa i due terzi della farina, poi aggiungere il sale e poi finite la farina. Mescolate per bene senza lavorarlo molto, purchè sia ben amalgamato ( si può benissimo fare a mano o con la MdP ).
L'impasto risulterà piuttosto molle e appiccicoso. (sarà anche diverso a seconda di come assorbe la farina che userete, se vi sembrasse troppo liquido, aggiustare con un altro pò di farina).
Coprite e mettete il contenitore in forno con lampadina accesa, o comunque circa a 25 °.
Lasciate lievitare 8/12 ore a seconda della forza del lievito  e della temperatura.
Comunque la pasta dovrò circa triplicare.
Stendete due fogli di pellicola sul piano di lavoro, cospargeteli con un pò di farina, poi rovesciate sopra ogni foglio metà impasto, dando una forma un pò allungata, ma senza lavorarlo troppo.
Coprite due teglie con della carta da forno e cospargetele di farina di mais.
Prendete la pellicola e capovolgete ogni ciabatta su una teglia.


Coprite e lasciate lievitare 60 minuti. Accendete il forno a 200° e mettete una teglietta di acqua calda sul fondo. Infornate e lasciate cuocere 35/40 minuti in forno statico, fino a che sarà ben dorata. ( magari accendete il ventilato gli ultimi 5 minuti.
A metà cottura, togliete il pentolino. Prima lo togliete, più spessa vi verrà la crosta.
Lasciate raffreddare su una grata.

Come vedete, non c'è nessuna abilità particolare nel fare questo pane. Tutto dipende dalla forza del vostro lievito e serve un pochino di occhio per capire quando ha raggiunto il punto giusto, senza passare di lievitazione.




Alla prossima!

martedì 2 aprile 2013

La "mia" Veneziana



Lo sapevo che sarebbe successo. Lo sapevo che una volta provato a fare un grande lievitato, non ne avrei più potuto farne a meno.
Ho aspettato tanto eh......ci giravo intorno, mi coccolavo il mio lievito madre da quando mi è stato donato, ma facendo solo "opere minori", per così dire........e finalmente ci ho provato. Una meraviglia, almeno per me.....e per chi l'ha assaggiata. Che sono critici eh, ve l'assicuro!!  Una nuvola, un'impasto che si scioglie in bocca ed è profumatissimo e leggero. Si lo so, sembra che parlo di un figliolo, ma a volte i lievitati sono così, un pò le nostre creature!!! :-) Scherzi a parte, sono così contenta che solo voi mi potete capire!! Probabilmente si può anche migliorare, lo so da me che la forma a fungo non è esattamente tra quelle che dovrebbe avere la veneziana.....ma, probabilmente lo stampo era un filino piccolo, infatti ho fatto una prolunga in altezza!....comunque la sofficità non ne ha risentito. E spero solo che questo sia il primo di una lunghissima serie!!
Quindi ringrazio:
Paoletta con la sua ricetta e i suoi corsi
Chi mi ha regalato questo lievito stupendo e una rinnovata fiducia
Tutti quelli tra voi che ho preso ad esempio (Melania, anche tu!!)

Vi lascio direttamente la ricetta di Paola, della quale non ho cambiato una virgola, anzi proprio una virgola sì: ho aumentato i canditi ( home made, come l'estratto di vaniglia).

VENEZIANA a lievitazione naturale - doppio impastoper 2 stampi (base 16,5cm. altezza 7cm.) da 500g - se non li avete, fateli così.

Ingredienti:

1°impasto:farina 205g (W400 del Molino Rossetto in alternativa manitoba del supermercato)
zucchero 60g, tuorli 3, burro 65g, acqua 90g, lievito naturale 88g (rinfrescato tre volte con la stessa farina usata per la ricetta, e già maturo)

2° impasto:farina 145g (W400 del Molino Rossetto, in alternativa manitoba del supermercato)
zucchero 80g, burro 65g, sale 2g, tuorli 3, uovo 1, acqua 25g.


arancia candita a cubetti 150g, 
arancia candita in pasta 30g
miele 15g
estratto di vaniglia 1 cucchiaino
mandorle
zucchero a granella
zucchero a velo

Procedimento:
Sera del 1° giorno
Versare l'acqua nella planetaria, insieme ad un cucchiaio dello zucchero previsto, e spezzettare il lievito madre rinfrescato tre volte e già maturo, montare la foglia e far sciogliere il lievito.Aggiungere tanta farina quanto basta ad ottenere un impasto morbido ma che si avvolga alla foglia.Continuare inserendo un tuorlo, un cucchiaio di zucchero immediatamente dopo, tanta farina quanta basta per ottenere la consistenza precedente, morbida ma che si avvolga alla foglia. Incordare l'impasto.Aggiungere, con la stessa sequenza, gli altri due tuorli, lo zucchero e tutta la farina.Inserire il burro morbido (tirarlo fuori mezz'oretta prima) a piccoli pezzettini e poco alla volta.Incordare e aver cura durante tutto l'impastamento, di ribaltare ogni tanto l'impasto.Inserire il gancio, completare l'incordatura, coprire la ciotola con pellicola e lasciar riposare l'impasto dalle 9 alle 12 ore (dipende dalla forza del lievito madre) dovrà triplicare. (io 10 ore)
Ridurre in pasta col mixer 30 gr di arancia candita, porre a bagnomaria insieme al miele e all'estratto di vaniglia, coprire.

Preparare la glassa (da mettere in frigo) come insegna il Maestro qui:Mescoliamo 105gr di albumi con 115gr di farina di mandorle, 150gr di zucchero, 15gr di farina di riso, 15gr di fecola, poche gocce di aroma di mandorle, mezzo cucchiaino di cacao.

Mattino del 2° giorno
Montare il gancio e dare qualche giro all'impasto, aggiungere l'acqua, 20 gr di zucchero previsti dalla ricetta e tanta farina quanta ne serve per far riprendere l'incordatura all'impasto. Quindi unire l'uovo, far amalgamare e ancora farina. Incordare.Adesso inserire i tuorli (uno alla volta) seguiti dallo zucchero e tanta farina quanta ne basta per incordare.Con l'ultimo tuorlo aggiungere il sale.Riportare l'impasto in corda e aggiungere poco alla volta il burro morbido, incordare e unire poco alla volta l'arancia candita col miele e la vaniglia.Unire i canditi con la planetaria a bassa velocità e solo fino a che si sono amalgamati. Ribaltare una volta l'impasto.Lasciar riposare 30' l'impasto coperto con pellicola, poi dividerlo in due pezzi dello stesso peso, e, su u piano imburrato e con le mani imburrate, arrotondarli.

Coprire e lasciar riposare di nuovo 30'.Arrotondare di nuovo leggermente e porre negli stampi di carta, attendere poi che l'impasto arrivi ad un dito dal bordo.Montare la glassa con le fruste e, con una sac a poche a beccuccio piatto, glassare le veneziane.

Cospargere di zucchero a granella e qualche mandorla, poi spolverare abbondantemente con lo zucchero a velo.
Infornare a 180° per circa 45' ( io anche 55), fare la prova stecchino.A cottura ultimata, infilzare e appendere a testa in giù fino a raffreddamento completo.
















martedì 2 ottobre 2012

Pizza con la scarola Napoletana...o quasi


Si quasi perchè in realtà il tutto è una libera interpretazione, io credo.
Comincio dall'inizio: mi è arrivato tempo fa in dono di benvenuto in Gente del Fud (dalla Garofalo, che ringrazio), un vaso di Scarola Napoletana. Per un pò è rimasto in dispensa, poi un bel giorno piovoso, in un intervallo pranzo particolarmente buio e affamato, ho deciso di usarlo: ed è arrivato il sole!! Buona da far paura, è finita su una schiacciatina fatta al volo con l'avanzo del rinfresco della pasta madre. Questo perchè l'ho letto sull'etichetta, io non sapevo che la sua più nota e degna fine fosse sulla pizza! Una cosa squisita. Ho guardato gli ingredienti ed ho cercato di riprodurla, diciamo su scala un pò più larga. Ho cercato notizie e ricette sulla Scarola Napoletana, ma quello che ho trovato non era esattamente corrispondente agli ingredienti di quella che ho mangiato io. Siccome però mi era piaciuta veramente tanto, ho deciso di farla seguendo l'etichetta del mitico vasetto, ed è già la seconda domenica che rifaccio la stessa pizza con la scarola! E così ve la passo.

per 4 persone (in verità noi l'abbiamo mangiata in 2!!)

2 cespi di scarola (circa 800 grammi)
una manciata di capperi sotto sale
una manciata di olive nere
il succo di mezzo limone
sale, olio evo

una dose di pasta per la pizza ma stesa sottile ( io ho usato ancora due dosi di rinfresco di pasta madre riimpastata con farina, sale, olio, acqua, in totale circa 450 grammi di pasta.
E' bastata per una teglia da forno.

Per prima cosa pulite la scarola, tagliatela grossolanamente ed asciugatela un pò . Mettete in una larga padella un pò d'olio e la scarola e fatela stufare a fuoco medio finchè sarà ben appassita. A questo punto aggiungete il succo del limone, i capperi e le olive, coprite e lasciate stufare per una decina di minuti, finchè le parti più durette delle foglie, diventino morbide. Aggiustate di sale se necessario.
Intanto stendete la pasta nella teglia con uno spessore di 1/2 centinetro, copritela con uno strato leggero di salsa di pomodoro ( non è così la vera pizza con la scarola, ma a me questa è piaciuta tanto, se non l'avete capito!), e infornatela a 220 ° fino a vedere i bordi appena dorati. Togliete dal forno, stendete la scarola su tutta la superficie ( basterà appena perchè si riduce in niente) e lasciatela riposare una decina di minuti. Fate un giro di olio buono su tutta la superficie, poi gustatevela.




NB.
Essendo una pizza senza formaggio, eppure gustosissima, la metto volentieri nella categoria "Abbasso il colesterolo" che mi sta particolarmente a cuore.

domenica 22 luglio 2012

Cose da aperitivo !!



......e siccome stiamo tutti dicendo quanto è bello d'estate il rito dell'aperitivo, soprattutto quando ci sono cose così buone e sfiziose da prolungarsi fino all'ora di cena, anzi, spesso poi sostituisce la cena....allora ecco due cose carine che possono arricchire senza sforzo il vostro buffet!
E, cosa molto importante, fanno sempre parte della serie di sperimentazioni sull'uso del rinfresco della pasta madre...quello che spesso si scarta, per intenderci.
In tutte queste ricette, non ci sono delle dosi precise, siccome sono fatte sull'onda dell'ispirazione del momento, non si pesa e non si misura, ma sono sicura che siano facilmente ripetibili!
La cosa bella di questa sorta di pasta di pane, è che in preparazioni come queste, rimane morbida e gustosa anche da fredda, anche il giorno dopo, senza seccare come la pasta sfoglia. Sembrano proprio dei paninetti imbottiti.

ingredienti:
lo scarto del rinfresco della pasta madre (io solitamente ne ho circa 150g perché ne tengo poca in frigo, quindi a me  non ne vengono molti, ma si può raddoppiare la dose rinfrescando anche  il giorno prima e tenendo il rinfresco in frigo)
3/4 cucchiai di farina
un paio di cucchiai d'olio
un goccio d'acqua (più o meno come l'olio)
una bella presa di sale

Impastare il tutto e fare riposare una o due ore ( ma se non avete tempo potete usarla subito).
Per fare i due tipi, ho usato due dosi, una l'avevo in frigo dalla sera prima.

Nei primi salatini ho impastato della ricotta con un paio di cucchiai di pesto. Ho steso la pasta con il mattarello in un rettangolo lungo e stretto, oppure un rettangolo che dividete in due, ho cosparso con la crema di ricotta e pesto e ho allineato una fila di alici sott'olio ben asciugate. Ho chiuso il salsicciotto premendo bene sulla sovrapposizione, poi ho tagliato dei tocchetti di 3/4 cm e li ho allineati sulla teglia. Forno 180 per 20 minuti. Appena iniziano a colorarsi, sfornate. Ne sono venuti una dozzina.



Per quelli al salmone ho usato la stessa dose di pasta dopo il rinfresco, l'ho stesa e tagliata in rettangoli di 15 x 7 circa, poi li ho riempiti di tocchetti di salmone crudo, appoggiati su una base di zucchine e carote tagliati a julienne e saltati in padella con olio, sale e pepe. Ho decorato anche con dell'aneto, ma non lo rifarei! L'aneto mi piace moltissimo, ma con il salmone marinato, con questo cotto un pò meno.
Comunque, poi ho chiuso con un altro rettangolo e sigillato bene i bordi, bucherellato sopra, pennellato con un uovo e un pò di latte e infornato a 180° per 20/30 minuti o  fino a che siano appena dorati. Ne sono venuti 4, cioè 8 rettangoli.






 Tagliate in due e servite. Rimangono morbidissimi anche il giorno dopo e nulla vieta di usarli per cena!!

lunedì 25 giugno 2012

Pan-focaccine speedy - PARTE II






...e questo è successo qualche sera dopo ;)

ho tenuto l'impasto più morbido, più idratato, appiccicava leggermente, ma solo leggermente, alle mani (per far capire la consistenza).
....una bella "spalmata" d'olio. solo 5 min di lievitazione. solo 5  min di cottura.
e uauuuuuuuuuu!!!
si sono gonfiati tre volte tanto, hanno fatto un sacco di alveoli ed erano leggerissimi! ottimi anche da soli, ma farciti....mmmmmmm....
mi sono così stupita che non potevo non fare un piccolo aggiornamento al post...... ;)

buone sperimentazioni a tutti!!!!


p.s. per il (semplice) procedimento si rimanda a: pan-focaccine speedy - parte I.

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